Approfondimenti e Novità






USA



1. Approvata la riforma finanziaria degli Stati Uniti (22/07/10) 
Dopo un complesso e travagliato iter legislativo è stata promulgata, con la firma del Presidente Obama di ieri 21 luglio, la legge sulla riforma finanziaria degli Stati Uniti. Il Restoring American Financial Stability Act of 2010, è stato presentato dallo stesso Obama come il veicolo delle "maggiori protezioni finanziarie dei consumatori nella storia", ossia come il maggiore intervento legislativo in ambito finanziario dalla Grande Depressione del 1929. Si chiude così, dopo quasi due anni, il discorso iniziato all’indomani dell’inizio della crisi che ha travolto i mercati mondiali. Quattro i punti di maggior rilievo nella nuova disciplina:

  • La regolamentazione del fenomeno "Too Big to Fail", attraverso la predisposizione della possibilità per il governo di "spezzettare" tali imprese laddove dovessero essere a rischio di fallimento;
  • L’obbligo in capo alle banche di creare delle divisioni specializzate, gestite separatamente e con capitali dedicati, per il trading degli strumenti finanziari più rischiosi;
  • L’istituzione del Consumer Protection Bureau, quale organo attivo di tutela degli investitori e dei risparmiatori;
  • Il maggior rilievo tributato ai piccoli azionisti nelle società quotate.

Le nuove norme investiranno rapidamente con il loro fall out i mercati globali, compreso ovviamente il mercato domestico italiano, ponendosi, inoltre, come riferimento per i legislatori di tutto il mondo. Tali effetti daranno il via ad una nuova fase nella regolamentazione e nella vita dei mercati finanziari, per affrontare la quale sarà imprescindibile la conoscenza e la familiarità con tali nuovi strumenti normativi. Essi hanno quindi, per l’osservatore attento, l’effetto di aprire, già oggi, una finestra privilegiata sui mercati di domani. AN
Il pdf della legge è reperibile al seguente indirizzo: http://frwebgate.access.gpo.gov/cgi-bin/getdoc.cgi?dbname=111_cong_bills&docid=f:h4173enr.txt.pdf

2. Proposta di riforma della disciplina dei derivati OTC negli USA (31/05/10)
Nell’ambito della proposta di riforma della disciplina finanziaria presentata negli Stati Uniti dal Department of the Treasury per evitare il ripetersi di crisi del sistema finanziario va segnalato l’intervento legislativo, denominato  Over-the-Counter Derivatives Markets Act of 2009, mirato a dettare una disciplina relativa al settore dei derivati OTC ossia di quei contratti stipulati bilateralmente al di fuori dei mercati regolamentati [1]. Tale proposta normativa si concretizza in una serie di modifiche al Commodity Exchange Act - provvedimento adottato nel 1936 che contiene la disciplina dei futures su materie prime -  ed al Securities and Exchange Act - provvedimento adottato nel 1934 che contiene la disciplina dei derivati che hanno per sottostante delle securirities. I punti essenziali di tale proposta di regolamentazione sono:

  • una definizione di derivati, comprensiva sia di futures che di swaps, quali contratti che prevedono acquisti, vendite, pagamento o consegne che dipendano dal verificarsi o meno di eventi associati a potenziali conseguenze commerciali o finanziarie, o che prevedono uno scambio di uno o più pagamenti che dipendono dal valore o livello di tassi di interesse, cambi, prezzi di materie prime ecc. e che trasferiscono tra le parti il rischio finanziario associato con il cambiamento nel valore o livello degli stessi, senza che si determini un cambiamento della proprietà sottostante;
  • l’assoggettamento a disciplina ed a vigilanza di tutti gli intermediari attivi nel mercato dei derivati. Rilevano in particolare: a) l’obbligo per gli intermediari di registrazione; b) la previsione di condizioni e regole cui tale registrazione resta subordinata, tra cui requisiti prudenziali di capitalizzazione, record keeping, comunicazione dei contratti eseguiti oltreché regole di trasparenza e di correttezza dei comportamenti;
  • l’estensione anche agli swaps dell’obbligo di concentrazione già vigente nei mercati futures. A tal riguardo le disposizioni che impongono la concentrazione degli scambi nei mercati prevedono che se i derivati non sono standardizzati è illecita e quindi nulla una loro negoziazione fatta al di fuori di un mercato borsistico tra soggetti che non sono operatori istituzionali;
  • l’obbligo di concludere derivati standardizzati che siano garantiti da una controparte centrale ovvero da un soggetto, denominato clearing organization, che si interpone tra le parti del contratto derivato in modo da standardizzare e neutralizzare il rischio di credito, assicurare che il mercato sia dotato di adeguata liquidità, rendere i contratti fungibili tra loro in quanto stipulati con lo stesso soggetto e con il medesimo rischio di credito.

Per concludere, solo un accenno al fatto che la Commissione Europea, facendo seguito agli impegni assunti dall’UE nel corso del G20 di Pittsburgh di fine settembre 2009, ha individuato e reso pubbliche una serie di proposte normative e regolamentari che si dovrebbero tradurre nell’adozione di regole molto simili a quelle proposte in materia di derivati OTC negli Stati Uniti [2]. AT


[1] Il dettaglio completo di tutta la riforma della regolamentazione finanziaria USA è reperibile al seguente indirizzo: www.treas.gov/initiatives/regulatoryreform.
[2]La comunicazione della Commissione europea è reperibile al seguente indirizzo: www.ec.europa.eu/internal_market/financial-markets/derivatives/index_en.htm