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19 Dicembre 2019

Autore
SAVERIO BOZZOLAN

Attività
Diritto societario e M&A

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I nemici della corporate governance



Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.
                                                                                                                                                                                             Sun Tzu, L’arte della guerra

 

La corporate governance è un tema di centrale importanza nel perseguire l’interesse aziendale e una buona governance comprende tutti i principi di una gestione aperta e responsabile; è il modo per garantire che un’azienda persegua i propri obiettivi (e quelli dei propri azionisti) mantenendosi all’interno di chiare linee di comportamento etico.
Molto si scrive e si discute su quali sono le caratteristiche di un buon sistema di governance, e si è lavorato molto sul tema di come far funzionare meglio il sistema di governance. Meno diffusa, ma non per questo meno importante, è l’applicazione del ragionamento in negativo (la logica di Wald), finalizzato a comprendere quali sono i principali nemici di un buon sistema di governance.
Il primo nemico è la complessità: la comprensione del contesto. La corporate governance non è un qualcosa “di altro” rispetto alla proprietà, alla società e all’azienda: essa è strettamente legata alla missione e alla dichiarazione dei valori di un’azienda per fornire ai decisori aziendali una guida chiara su come devono comportarsi ed informare adeguatamente gli stakeholder. Il secondo nemico altrettanto pericoloso è riassumibile nei conflitti di interesse esistenti, anche in relazione al sistema di incentivi, che portano al sorgere di conflitti tra azionisti e manager, tra azionisti differentemente informati, tra azionisti di maggioranza e di minoranza.
Come anticipato, molto è stato studiato su quali strumenti (l’indipendenza del board, la trasparenza, l’accountability, etc.) sono a disposizione per affrontare il “nemico”. Il successo, però, dipende dal comprendere quale è effettivamente il nemico e quali le armi migliori. Un corretto matching non è sempre così scontato né facilmente identificabile, con la conseguenza che molto spesso situazioni che si caratterizzano (o possono essere riconoscibili) come essere best practice di corporate governance “in teoria”, non si traducono in un efficace sistema di governance “in pratica” a causa di una non corretta comprensione di chi sia effettivamente il nemico reale.
 

Prof. Saverio Bozzolan
 

Informazioni, richieste e commenti a saverio.bozzolan@studiodepoli.it


 

Keywords: corporate governance; gestione aziendale; conflitti d’interesse.



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